La storia del Palazzo Bahia inizia nella seconda metà del XIX secolo, un periodo di grandi cambiamenti politici in Marocco. Questo magnifico edificio, con i suoi intricati dettagli e spazi maestosi, racconta una storia affascinante di ambizione, potere e bellezza architettonica.
Le origini e il significato del nome
Costruito inizialmente tra il 1866 e il 1867, il Palazzo Bahia occupa una superficie di circa 8.000 metri quadrati nella parte sud-est della medina di Marrakech, vicino al quartiere ebraico (mellah). Il nome "Bahia" in arabo significa "brillanza" o "splendore", un termine che riflette perfettamente l'intento dei suoi creatori di realizzare il palazzo più impressionante e grandioso mai costruito.
Tuttavia, esiste anche un'altra teoria affascinante sull'origine del nome: alcuni storici ritengono che il palazzo possa essere stato intitolato a Bahia, la moglie preferita di uno dei suoi costruttori. Questa romantica interpretazione aggiunge un tocco di mistero e sentimento alla già ricca storia dell'edificio.
I visionari dietro la costruzione
Due figure principali sono responsabili della creazione di questo capolavoro architettonico. Inizialmente, il palazzo fu commissionato da Si Moussa, Gran Visir del Sultano Hassan I. Ciò che rende la sua storia ancora più interessante è che Si Moussa era un ex schiavo che riuscì a scalare le gerarchie del potere fino a raggiungere una delle posizioni più importanti del regno.
In seguito, suo figlio Ba Ahmed (conosciuto anche come Ahmed ben Moussa) ampliò notevolmente il palazzo dopo essere diventato lui stesso Gran Visir. Durante il suo periodo di massimo potere, tra il 1894 e il 1900, Ba Ahmed governò effettivamente il Marocco come reggente del giovane sultano Abdelaziz, che all'epoca aveva solo sedici anni. Fu proprio sotto la sua direzione che il palazzo raggiunse il massimo splendore, con l'aggiunta di giardini lussureggianti e riad privati.
L'evoluzione del palazzo nei secoli
La storia del Palazzo Bahia Marrakech dopo la morte di Ba Ahmed nel 1900 è altrettanto interessante. Immediatamente dopo la sua scomparsa, il palazzo fu saccheggiato e tutti gli oggetti di valore furono portati via. Nei decenni successivi, l'edificio cambiò più volte proprietario e destinazione d'uso.
Nel 1908, Madani el-Glaoui prese il controllo del palazzo, utilizzandolo per intrattenere ospiti stranieri e aggiungendo anche un piano superiore ad alcune parti dell'edificio. Poi, con l'arrivo del protettorato francese nel 1912, il palazzo divenne la residenza ufficiale del Residente Generale francese Lyautey.
Finalmente, dopo l'indipendenza del Marocco nel 1956, il Palazzo Bahia fu utilizzato come residenza reale dal Re Mohammed V, prima di essere trasferito al Ministero della Cultura marocchino sotto il re Hassan II. Oggi questo gioiello architettonico è aperto al pubblico e ospita regolarmente eventi culturali, mostre d'arte e concerti di musica arabo-andalusa.